Descrizione
La storia di un lungo viaggio per mare e insieme di un percorso interiore che condurrà il protagonista a diventare un eroe e, forse, un’acciuga.
Sul ponte della Capitan Cerano, il picaresco marinaio Giovanni racconta a quel disgraziato del proprio boia come è arrivato davanti al cappio che tra poche ore farà di lui cibo per gli squali. L’avventura era cominciata quando da bambino, già con i carabinieri alle calcagna, aveva trovato rifugio sotto il sartiame di una paranza che pareva abbandonata. La nave era salpata, e il nascondiglio si era trasformato nel viaggio di una vita…
Sotto gli occhi curiosi e storditi del boia, e del lettore, si dispiega la storia di un’esistenza passata tra furti, raggiri, zuffe e sposalizi più o meno burrascosi. Prima a bordo di una vecchia goletta, poi su una corazzata tedesca o un mercantile turco, Giovanni solca rotte sempre più remote, alla volta del Bosforo, del Mozambico o della Malesia, fedele solo al proprio spirito ribaldo, appena ammansito dalla profezia di un prete spretato che si ostina a vedere in lui un nuovo Battista.
L’ora dell’esecuzione è ormai prossima quando il racconto approda in Patagonia, dominio dello spietato don Ferdinand, e l’avventura marinara sfuma con sorprendente grazia narrativa in un apologo da western: è il momento di trovare le ultime parole della storia, capaci di trasformare il caso in destino, e la morte in rivoluzione.
Con questo tardivo esordio, sospeso tra il realismo magico dei grandi narratori sudamericani e un Corto Maltese straccione e affettuoso, Lucio Di Cicco ha scritto un romanzo di vele e riscatto, umanissimo e appassionato.