Descrizione
Da gemme poetiche e toccanti come Una estate e Campofame alla satira travolgente delle pagine comiche per Tango e Zut, fino all’ultima, incompiuta Storia di Astarte. Il lascito finale di un genio incontenibile che ha saputo toccare tutte le corde della tragicommedia umana.
“L’ultimo segno è stato, violento e bello, d’amore”. (David Riondino)
Il 16 giugno 1988, a soli trentadue anni, moriva Andrea Pazienza. Questo volume conclude la riedizione integrale dei suoi racconti brevi, una parte fondamentale della sua produzione giunta finora in libreria solo in maniera frammentaria. Sono gli ultimi lavori di un autore ancora giovanissimo e già maestro (“Mi chiamano vecchio Paz – scriveva alla fine di Pompeo – e, faccio per dire, ho 29 anni”). E compongono una sinfonia che suona nuovamente, con un’ampia varietà di registri, tutte le note della tragicommedia umana: dai teneri ricordi d’infanzia di Una estate alla furibonda lotta contro la morte di Campofame, trasposizione a fumetti di una poesia di Robinson Jeffers; dalla sfrenata comicità delle storie realizzate per riviste satiriche come Tango e Zut fino all’ultima, splendida e incompiuta Storia di Astarte, la biografia del cane da guerra del condottiero Annibale. Il tassello finale di un’opera feconda e mutevole, edificata alla velocità della luce, che ha cambiato per sempre la storia del fumetto.