Descrizione
“La colpa dei nostri figli è fondamentalmente quella di essere nati in Cecenia e di essere ceceni. Questa è la loro colpa…”
Il 15 luglio 2009 l’attivista per i diritti umani Natalija Estemirova viene rapita a Groznyj e uccisa. La stampa internazionale dedica per giorni le prime pagine alla notizia dell’omicidio. La giornalista austriaca Susanne Scholl aveva incontrato Natalija due anni prima, per raccogliere la sua testimonianza e quella di numerose altre donne cecene.
Questo libro dà voce alla quotidiana sofferenza di mogli e madri coraggiose, di vedove di guerra e donne comuni, consegnandoci il ritratto al femminile di un paese ancora lacerato da ingiustizie violente.