Descrizione
Niente dura davvero a lungo.
Non dura a lungo l’illusione di appartenere a una famiglia normale, quando si è adottati e fin da piccoli ci si interroga sulle proprie radici e, di fronte al nulla, si precipita in quell’abisso. Questa è la lenta caduta che ci narra, nel suo torrenziale esordio autobiografico, Matthieu Seel, francese di origini caraibiche.
Lo stile è impaziente, le frasi asciutte. L’itinerario del protagonista non ha tempi morti: dal certificato di nascita con su scritto figlio di NN alla scuola borghese, alle prime canne, ai cattivi giri, allo spaccio.
Tutto è registrato del suo percorso di ragazzo dalle mille domande che vuole crescere troppo in fretta sperando un giorno di poter trovare le risposte.
E così, da qualche canna fumata nel XIX Arrondissement o negli eleganti giardini della Rive Gauche dove è cresciuto, alle deambulazioni notturne sotto l’effetto del crack per le vie di Parigi, nei quartieri più sordidi, Porte de la Chapelle, le gallerie della metropolitana, i parcheggi, un luogo oscuro chiamato la Collina, Matthieu – che lì si fa chiamare Charles – salpa da un mondo a un altro, e da un mondo all’altro, cercando la pace, affonda.
La caduta è descritta minuziosamente, brutalmente. I rumori squassanti nella testa durante l’astinenza, l’incessante vagare, le fughe e i riavvicinamenti, le notti insonni, i ripetuti ricoveri, gli amori falliti, tutto si svolge sul labile filo dell’esistenza dove il protagonista tenta disperatamente di tenersi in equilibrio.