Descrizione
Marina Ivanovna Cvetaeva, una delle voci più alte della poesia russa di inizio Novecento, ci regala in questi versi così profondi e delicati una sua “fotografia” della fragilità: una qualità imprescindibile dell’animo umano che cela sensibilità, duttilità e leggerezza.
La grande ricchezza emotiva e un ricercato rigore nell’uso della lingua che si scorgono in questo testo segneranno tutta la sua produzione e la renderanno una delle poetesse più apprezzate del suo secolo.
Il volume è impreziosito dalle raffinate immagini di Sonia Maria Luce Possentini, grande illustratrice italiana.