L’ULTIMO MALEDETTO

17.00

Autore: Emanuel Carnevali
Editore: READERFORBLIND
ISBN: 9791280890139

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Descrizione

Bianco è il primo colore con il quale si apre Il primo Dio. È quello dell’inizio, della luce che illumina le pareti di una stanza e lo sguardo di un’infanzia nutrita a latte d’asina nelle campagne di Firenze.
È un turbine di narrazioni quello in cui trascina Emanuel Carnevali. I soggiorni nei collegi, i primi amori, l’istinto di ribellione e poi, a sedici anni, l’abbandono dell’Italia, del suo mare, delle sue città. L’arrivo a New York segna un nuovo capitolo. Le canzoni italiane che intona sotto i grattaceli sono il preludio di rinnovate ma non del tutto sconosciute emozioni. Le camere ammobiliate e i nuovi amici sono ciò che segna questo primo periodo nel quale subentra la paura, quella di non trovare un lavoro, quella di non riuscire a sopravvivere. Fino alla prima occupazione e al timore di perderla, come poi avverrà per questa e per altre successive.
Perché una certezza Emanuel ce l’ha. Lui sa già cosa vuole fare, o meglio sa cosa è: Emanuel Carnevali è e sarà un poeta.
La conferma non tarda a giungere: alcune riviste pubblicano le sue poesie. Arrivano nuove recensioni, i circoli poetici. E ancora la franchezza del suo carattere, l’impossibilità di fingere, di negare la verità, ciò che pensa, ciò in cui crede.

Non c’è filtro nella scrittura di Emanuel Carnevali. Se non la poesia. Questa sì che è sempre presente, emerge improvvisa e inattesa tra le righe, dipinge con tratti decisi e armoniosi le tinte di un mondo che l’autore vive con forza. Il matrimonio, gli amori, i rifiuti ma anche i riconoscimenti: tutto è vivido in questi racconti. Strazia il dolore per la morte prematura della mamma e addolorano i tormenti dell’ospedale, in America prima e in Italia poi, quando vi tornerà.
Eppure, non mancano accenti di tenerezza in queste pagine, una tenerezza vera, reale, provata e dichiarata. Anch’essa privata di filtri, anch’essa veritiera.

I racconti di Carnevali arrivano con parole che vibrano con la forza di lame taglienti. Lame d’inchiostro che sferza su una pagina bianca dove, indelebile, emerge il grido di una riga, di un verso, di un poeta: ciò che Carnevali è stato, è e sarà.