Descrizione
«Così sono io. Così è l’amore, nel tempo. Ingrato e autodistruttivo. L’amore non l’onoro e non lo amo.»
Voce imprescindibile della poesia del Novecento, Marina Cvetaeva (1892-1941) ha cantato il fascino del mito e la tragica intensità della condizione umana, consacrandosi ai valori assoluti della letteratura.
Le lettere che scrisse a Rainer Maria Rilke – qui contenute nella loro integralità – testimoniano l’incontro tra due immensi spiriti lirici e ardono di una passione astratta e sublime, di un amore impossibile e fieramente irrealistico.