L’ERRORE DI GALILEO

22.00

Autore: Philip Goff
Editore: CODICE EDIZIONI
ISBN: 9791254500521

Disponibile su ordinazione

COD: 9791254500521 Categorie: ,

Descrizione

Capire come il cervello produce la coscienza è una delle grandi sfide delle neuroscienze, della biologia e della filosofia contemporanee, un territorio ancora inesplorato e apparentemente impenetrabile. Dall’Inghilterra arriva oggi il libro-manifesto che porta per la prima volta all’attenzione del grande pubblico una tesi che da anni circola nella comunità scientifica e filosofica: la scienza non sarà in grado di integrare la coscienza nel proprio quadro teorico fin quando non si lascerà alle spalle quello che Philip Goff chiama provocatoriamente l’errore di Galileo, «consistito nel volerci convincere ad adottare una teoria della natura che riteneva la coscienza un fatto essenzialmente e inevitabilmente misterioso». Come superare allora il rigido dualismo del fisico pisano, che vede gli oggetti fisici da una parte, con le loro proprietà matematiche misurabili, e le menti incorporee dotate di coscienza dall’altra? Un punto di svolta, sostiene il filosofo della Durham University, è cambiare approccio: forse la coscienza non è un “qualcosa” di indefinito prodotto dal cervello dell’uomo, bensì una qualità inerente a tutta la materia.

«QUELLO DI GOFF È UN PICCOLO CAPOLAVORO CHE VA AL DI LÀ DI OGNI GENERE LETTERARIO FILOSOFICO E OLTRE OGNI TRADIZIONE, E CHE INVENTA UNA LINGUA PER PARLARE IN MODO NUOVO DI UN NODO CHE COSTITUISCE L’ORIGINE STESSA DI OGNI ESPERIENZA FILOSOFICA. [?] GOFF METTE IN SCENA LE IDEE CHE ANIMANO IL SUO LIBRO NELLA FORMA DI UNA RIVELAZIONE PROGRESSIVA, DI UNA VERA E PROPRIA CONVERSIONE CHE HA MUTATO LA SUA STESSA ESISTENZA».
EMANUELE COCCIA

«SOLO PERCHÉ GALILEO ERA CONVINTO CHE LE SCIENZE FISICHE NON FOSSERO IN GRADO DI SPIEGARE LE QUALITÀ SENSORIALI, NON SIGNIFICA CHE DOBBIAMO ESSERNE CONVINTI ANCHE NOI OGGI. FORSE IL METODO SCIENTIFICO CHE HA INTRODOTTO È PERSINO PIÙ POTENTE DI QUANTO AVREBBE POTUTO IMMAGINARE. FORSE GALILEO SI È SEMPLICEMENTE SBAGLIATO».
PHILIP GOFF