Descrizione
Per la prima volta viene tradotta in italiano una selezione di feuilletons, testi brevi in prosa e il più famoso dei discorsi improvvisati di Anton Kuh giornalista, saggista, narratore e oratore austriaco di origini praghesi. Il loro modo di argomentare e il loro stile li rendono testi dall’alto carattere performativo: tutto ciò che Kuh racconta, in maniera più o meno distanziata, è un’istantanea del mondo esterno. Essi evocano e descrivono una realtà preesistente, mettendola in scena e rendendo visibile sia l’immaginario collettivo che il rapporto di Kuh con il suo pubblico. I testi scritti e il discorso improvvisato presentano un’interazione tra oralità e scrittura, in cui la parola diventa azione e non rappresentazione.
I testi di Kuh sono entità linguistiche creative che esprimono il proprio universo di senso nel momento in cui vengono letti o declamati. Hanno quindi una “teatralità” in se stessi, si accostano alla scenografia, in cui il loro senso si svela come in una messa-in-scena.