Descrizione
La linea, racchiusa tra due punti, è un concetto che appartiene alla teoria delle cose semplici. Ma fuori, dovunque, c’è sempre qualcos’altro, un terzo punto che complica il disegno restituendo l’ipotesi di un triangolo.
Un pianista con la passione per la fotografia, sposato. Matilde, sua moglie, si aggira per la casa come un gatto malato. I sentimenti sono difficili e la loro relazione poggia su un piano inclinato che offre soltanto il ruvido per non scivolare. Attorno, la polvere si accumula come in una stanza chiusa, con le serrande abbassate.
Basta una foto a insinuare una crepa. La sconosciuta con i capelli rasati, sfocata dietro di loro, è uno specchio rotto dal riflesso pericoloso. Guardarlo vuol dire dare forma agli spettri.
“La regola dei terzi” parla di un’ossessione silenziosa e dei micromovimenti che portano allo sfacelo. La scrittura esatta di Valentina Maini riesce nell’impresa di accarezzare le cose per farle crollare.