Descrizione
«Annie Vivanti non è più vincolata a niente e nessuno, neppure al letterato che per primo l’aveva valorizzata, può inventarsi una lingua nuova e un coraggio tutto suo mescolando pagine liriche a righe di spiazzante ironia, sempre con intelligenza e sagacia, e soprattutto con magistrale consapevolezza. Che parli delle vacche del West o del marito ideale per una donna, Vivanti fa sorridere mentre scende in profondità: le sue notazioni di costume sono una scusa per sviscerare temi letterari come la disillusione e la salvezza, l’amore e la vita quotidiana. Il suo femminismo consiste nel raccontare le donne senza edulcorarle, senza dipingerle come vittime o eroine, ma nel descriverne i sentimenti, le cadute, le possibilità e soprattutto la volontà e le determinazioni. Oggi possiamo leggerla godendo della polifonica erudizione di cui non fa sfoggio, nascondendola dietro una letteraria svagatezza e lasciandola emergere a un occhio attento da scelte stilistiche curate e mai banali. Grazie a raccolte come Il fascino delle solitudini, dobbiamo aggiungere alla fama dei suoi romanzi anche un tributo di riconoscenza alla sua capacità nel racconto: Annie Vivanti era anche una maestra della forma breve, che portava avanti con acume e profondità, con l’incedere deciso e mai sovraccarico che ha caratterizzato la sua vita e le sue opere».
Dalla prefazione di Nadia Terranova