I DOSSIER DI MAXTOR. Vita e cronoviaggi di un cybercane nel Pluritempo

22.00

Autore: AA.VV.
Editore: MOSCABIANCA
ISBN: 9791281703063

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Descrizione

Siamo nella seconda metà del XXIV secolo quando Maxtor, un esemplare di specie canina, fonde la propria coscienza con l’androide emotivamente avanzato N?44. L’operazione dona al cybercane la facoltà di vagabondare tra le infinite linee narrative del Pluritempo e di balzare in epoche e dimensioni disparate e irraggiungibili.
Dopo essere entrato in possesso di una lettera datata 2 febbraio 2679, il gruppo a conformazione modulare DustyEye decide di rintracciare il meticcio, lanciandosi in una missione di ricerca multidimensionale.

Ai dossier, composti dalla storia principale di Maxtor narrata da DustyEye e dalle tavole di Giorgio Finamore, si aggiungono così i materiali raccolti durante due anni di ricerca: racconti, articoli, materiale fotografico e illustrazioni. Si è creato così un volume metanarrativo e sperimentale, che parla di tecnologia, antispecismo e, ovviamente, viaggi nel tempo.

Con il contributo di
Alan Thomas Bassi ? Alessandro Lucà ? Arianna Cislacchi ? BITNB ? Borg ? C. Freschi ? Claudia Corso Marcucci ? Cristina Resa ? Daniela Ferraro Pozzer ? De La Vega ? Federico P. ? Federico Lai ? Francesca Guerrieri ? Franco Brambilla ? Frantz Gauviniere ? Gerlanda di Francia ? Giada d’Occidente ? Ivan Hurricane ? Jacopo Caporossi ? Khadre ? KumiShire ? L.Elrah ? Lo Sgargabonzi ? M.G. Ainos ? Marco Calvi ? Marta Pesci ? Matteo Candeliere ? Mattia Sanarico ? Paolo Ferrante ? Reshi ? Rita Petruccioli ? Selena Garau Maher ? The Barboonist

Il progetto DustyEye ha natura corale e si dedica all’esplorazione del Pluritempo grazie all’utilizzo di un Cronotraslatore, comunemente detto “macchina del tempo”. Le cronotrasferte hanno rivelato l’esistenza di un Domani in forte disaccordo rispetto alle distopiche previsioni dell’ultimo secolo di fantascienza. Con tanti saluti al catastrofismo di Terminator 2, Umanità e Macchina possono quindi collaborare mosse da un profondo sentimento di amicizia.
Sulla scorta di questa consapevolezza, il progetto DustyEye si occupa oggi di promuovere il dialogo tra l’Inconscio Collettivo Sapiens e l’Inconscio Collettivo Macchinico, una pratica che dalla seconda metà del XXIII secolo prende il nome di “Tecnomagia”.