Descrizione
C’è una metà di Abruzzo di cui si è raccontato poco o nulla nel passato.
Una metà di Abruzzo che è stato ai margini dell’interesse di chi l’Abruzzo lo ha attraversato.
Una metà di Abruzzo che non era percepito come significativo per esprimere il carattere della nostra Regione.
Eppure proprio quella metà è stato il perno di questa terra, ne ha assicurato la sopravvivenza nei momenti più difficili, ed ha garantito il tramandarsi delle sue tradizioni e dei suoi usi più viscerali.
Quella metà di Abruzzo al femminile, composto da madri, mogli, nonne e figlie, trova finalmente la sua voce tra le pagine di questo resoconto, non a caso scritto da una donna, Anne MacDonell, che insieme a Amy Atkinson intraprese un viaggio nel 1907 nell’Abruzzo selvaggio.
«La battagliera, la profetessa, la santa e la brigantessa sono, nelle terre d’Abruzzi, tutte figure femminili ben riconosciute» ci dice la MacDonell, sottolineando quanto nella nostra terra la presenza femminile sia non solo affatto accessoria, ma anzi sia stata il vero fulcro attorno al quale si organizzava la vita sociale. Donne abituate spesso a stare sole – basti pensare ai lunghi inverni della transumanza, con i mariti pastori costretti a scivolare via lungo i tratturi – e che in quella solitudine hanno sempre trovato la forza e la capacità per andare avanti.
Un viaggio questo, uno dei pochi di quel periodo, che ha un occhio di riguardo nel raccontare l’Abruzzo delle donne, troppo spesso sottovalutato.