Descrizione
Quanto può cambiarci un viaggio? E quando inizia davvero il ritorno a casa? Paolo Ciampi riflette su questi e altri interrogativi che lo incalzano durante una vacanza in Grecia mentre, steso al sole, sfoglia Itaca per sempre di Luigi Malerba. Ripensa alle peripezie del celebre eroe greco Ulisse, alterna ai ricordi di esperienze precedenti letture preziose di scrittori come John Steinbeck, Jack Kerouac, Fernando Pessoa e Daniel Defoe. E quale moderno esploratore dei sentimenti umani, indaga il senso del viaggio, del ritorno, del continuo vagare della mente, soffermandosi sull’irrefrenabile irrequietezza che caratterizza da sempre coloro che per il mondo vanno, spinti dal desiderio di conoscenza.
“Caro vecchio taccuino, tanto umile che nemmeno pretende di accompagnarti, perché poco sopporta gli strapazzi del viaggio. Pensare che taccuino è parola nobile, che proviene dall’arabo, allo stesso modo dell’algebra e dell’arancia. Merito, pare, di un medico musulmano che raccolse consigli di salute e norme igieniche della Scuola di Salerno. Taquim, ovvero disposizione ordinata. Ne avrei bisogno anche per la mia Itaca, per il racconto di ciò che è stato.”