Descrizione
Ci sono a volte rumori nuovi, che nascono all’improvviso e si insinuano nel corso della storia, cambiandone per sempre la direzione. Rumori mai sentiti prima, difficili da catalogare, ma che si capisce subito che dopo nulla sarà più come prima. Uno di questi è il rombo del primo motore che ha solcato la Terra.
Una delle più grandi rivoluzioni dell’umanità è stata infatti la nascita dell’automobile. E non soltanto in termini di viabilità, ma anche e soprattutto per come l’uomo ha iniziato a collocare se stesso all’interno dello spazio: tutto è diventato all’improvviso estremamente vicino, raggiungibile, esplorabile. Il mondo repentinamente si è ristretto, e concetti che erano rimasti immutabili come la lontananza sono inesorabilmente cambiati, tanto che la frase “Più in là che Abruzzi” scritta dal Boccaccio, suona oggi epica e distante se applicata alla nostra regione.
Si è trattato di un vero e proprio trasloco esistenziale, e l’Abruzzo, regione storicamente ostica per i viaggiatori per via dei suoi aspri rilievi, si è ritrovata tutta d’un tratto accessibile e visitabile.
Il viaggio in automobile di Giovanni Cena ci racconta proprio questo passaggio epocale, di questo Abruzzo diventato all’improvviso vicino, e di questo suo paesaggio che ha iniziato a scorrere veloce fuori dal finestrino, in accordo con il grande sogno di modernità del ‘900.