Descrizione
Il Gattopardo portoghese
La Lisbona di fine secolo come nessuno l’ha mai raccontata.
Avvolgente come le note di un fado, inebriante come un calice di porto.
Ultimo erede di un’illustre casata portoghese, il giovane Carlos da Maia avrebbe tutto per essere felice. È bello, è ricco, ama la scherma, l’equitazione e, riamato, le donne, ha buon gusto e ha fatto buoni studi, si accinge a intraprendere la carriera di medico e sogna di scrivere un definitivo trattato sulla medicina… È soprattutto però un superbo quanto inconsapevole dilettante della vita e in quel Portogallo di fine Ottocento che malinconicamente si confronta con la propria decadenza, è anch’egli vittima dello stesso spleen esistenziale in cui si crogiolano gli intellettuali e i politici che animano la società di Lisbona. Schiacciati da un passato imperiale ingombrante, ma ormai lontano nei secoli, consapevoli della miseria e dell’arretratezza nazionale, ansiosi di legarsi alla modernità e al progresso di Londra e di Parigi, Carlos da Maia e i suoi amici, João da Ega, cosmopolita e ateo, il poeta Alencar, dandy e romantico, il musicista Cruges, sognatore e ingenuo, vorrebbero reagire all’immobilismo che li circonda, risanare il Paese e con esso sé stessi. Ma a bloccarli è un senso di inutilità. E così si arrendono senza aver nemmeno combattuto.
Costruito intorno alla storia di una passione fatale, pittura di costumi satirica quanto impietosa, I Maia racconta non solo il destino di una persona, ma quello di un’intera famiglia, capostipite di quegli affreschi storico-letterari che dai Buddenbrook di Mann alla Saga dei Forsyte di Galsworthy, al Gattopardo e ai Viceré di Tomasi di Lampedusa e di De Roberto hanno segnato un genere. Considerato il capolavoro di Eça de Queiroz, scritto con uno stile luminoso in cui si mescolano l’ironia e la passione, I Maia ha immortalato Lisbona nella letteratura.
«José Maria Eça de Queiroz è per la letteratura portoghese ciò che Dickens, Balzac e Tolstoj rappresentano per quella del loro Paese. I Maia, pubblicato per la prima volta nel 1888, non è solo la storia di una famiglia e, di riflesso, di una nazione, durante oltre mezzo secolo, ma è anche il potente ritratto di una società e del suo declino morale. Romanticismo e realismo si mischiano in esso nel segno della pienezza artistica.»
Tribune
«Il più bel libro del più grande romanziere del Portogallo.»
José Saramago
«Un romanziere d’eccezione dell’epoca in cui il romanzo aveva raggiunto il massimo della sua dignità artistica. Energia narrativa, ironia e profondità psicologica fanno ancora oggi de I Maia un libro di straordinaria attualità.»
The Scotsman